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logo_climateforchangeReport e Tool Kit

Si è concluso ufficialmente il Progetto “Climate for Change – Gender Equality and Climate Policy”. Il meeting internazionale finale si è svolto a Baden (Vienna) il 24 febbraio con la partecipazione delle città partner, dei coordinamenti tedesco e italiano dell’Alleanza per il Clima, della Union of Baltic Cities e della FrauenUmweltNetz/LIFE e. V. (Rete delle donne per l’ambiente).
È già attivo il sito del progetto www.climateforchange.net dove si possono trovare tutti i documenti elaborati fino a questo momento: rapporti nazionali e delle città partner. Sarà presto disponibile anche il Tool-Kit degli Strumenti.
Il “Tool-Kit Climate for Change” è pensato per dare un sostegno, a quanti lavorano nelle amministrazioni comunali e territoriali, per promuovere la presenza delle donne negli ambiti rilevanti per la protezione del clima e aumentarne la percentuale nelle posizioni decisionali. Il Tool-Kit vuole essere una guida pratica per attuare strategie e misure in questo ambito e si potrà richiedere al nostro coordinamento.
È qui direttamente scaricabile il rapporto sulla situazione nazionale in Italia.

Climate for Change – Gender Equality and Climate Policy
Presentazione progetto

Soggetto esecutore : Klima Bündnis/Alianza del Clima e.V.
Partners transnazionali: Alleanza per il Clima Italia onlus, Ferrara, Genova, Napoli, Venezia, Union of Baltic Cities, Lahti, Malmö
Partners nazionali: Dresda, Berlino, Francoforte, Monaco, FrauenUmweltNetz/LIFE e. V. (Rete delle donne per l’ambiente)
Inizio lavori: 1.12.2003 – durata: 15 mesi

Obiettivi principali del progetto

A lungo termine l’obiettivo del progetto è una partecipazione equilibrata di donne e uomini nei processi decisionali nella protezione del clima, in particolare nell’ambito della protezione del clima a livello comunale.

La forte mancanza di rappresentanza di donne negli ambiti di lavoro tecnicamente definiti (energia, traffico, edilizia) fa sì che nella protezione del clima gli aspetti e gli effetti del gender non vengono presi in considerazione. Per promuovere una partecipazione equilibrata di donne è necessario analizzare le strutture che finora hanno impedito la loro partecipazione. Altrettanto devono essere esaminati gli strumenti finora usati per le pari opportunità, anche usati in altri ambiti per capire se possono dare dei buoni risultati, se devono essere sviluppati ulteriormente o se devono essere elaborati nuovi strumenti e metodi. In parallelo si deve esaminare se i contenuti e le procedure tecniche impediscono la partecipazione di donne perché probabilmente le priorità della protezione del clima si trovano in altri ambiti che finora però vengono presi in scarsa considerazione.

Gli obiettivi del progetto sono quindi nel dettaglio:

  • Un’analisi dello stato attuale delle condizioni di partecipazione delle donne alle decisioni formali e informali nell’ambito della protezione del clima
  • Elaborare metodi e strumenti per il miglioramento della situazione e per diffondere, in un approccio comparativo prendendo in considerazione le condizioni e le esperienze nei vari paesi europei, questi metodi e strumenti
  • La sensibilizzazione di persone chiave nell’ambito della protezione del clima a livello comunale per la partecipazione equilibrata di donne
  • Iniziare processi di dibattito e mettere a disposizione materiali di sostegno e risorse di informazioni
  • Rafforzare il contributo delle reti comunali al cambiamento delle strutture nella direzione di pari opportunità

Descrizione dettagliata del progetto

Problematiche e necessità di azione
L’Alleanza per il Clima è una alleanza di città europee che con l’adesione prendono l’impegno di realizzare determinate misure per la protezione del clima e lavorare per certi obiettivi. Con un 1100 comuni come membri, l’Alleanza per il Clima è la rete comunale tematica più grande in Europa.

La protezione del clima da anni è un tema attuale perché è un ambito centrale per lo sviluppo sostenibile. Ultimamente con la ratifica del Protocollo di Kyoto si sta trasformando da un impegno volontario a un dovere. Il processo politico non comprende solo le conferenze mondiali delle Nazioni Unite e i programmi per la protezione del clima, ma anche la politica dei Lander e dei Comuni in quest’ambito. Proprio a livello locale si può e si deve dare un contributo sostanziale alla protezione del clima, perché è sul luogo che si possono attivare gran parte dei potenziali per la riduzione dei gas serra. La protezione del clima non ha solo a che vedere con le grandi imprese, ma anche con i piccoli consumatori e le case private e con tutti i campi d’azione pubblici e privati: con la mobilità come con il rifornimento energetico, con il consumo e la ricreazione – sempre il nostro agire ha delle conseguenze per il clima. È tanto più importante che donne come uomini possono partecipare alle decisioni di come impedire i cambiamenti climatici. Va tenuto in mente che spesso sono le donne che sono chiamate ad attuare certe misure nella vita quotidiana.

La politica per la protezione del clima e lo sviluppo di misure a livello nazionale e internazionale si distinguono per un alto grado di professionalizzazione. Domina innanzi tutto l’ambito tecnico nel quale le donne sono chiaramente sotto rappresentate. Il che poi si riflette nell’assenza quasi totale di donne nei livelli decisionali e in pochi posti fissi nei campi d’azione rilevanti per la protezione del clima cioè nel settore dell’energia e del traffico. Questo vale per le posizioni decisionali nella politica, nell’economia, nella scienza e anche nelle organizzazioni non governative come anche nei comitati consultivi, i consigli di esperti e le trattative sulla protezione del clima a livello internazionale. Anche nei comuni le donne sono significativamente sotto rappresentate nelle posizioni che hanno a che vedere con la protezione del clima. Una inchiesta tra le persone di contatto nei comuni membri dell’Alleanza per il Clima ha avuto come risultato che la percentuale di donne negli ambiti centrali traffico e energia è al di sotto del 20%. Questa percentuale è rappresentata da esperti nelle amministrazioni, mentre nelle posizioni decisionali politiche il rapporto sarà ancora di più a sfavore delle donne. Anche nei comitati per la partecipazione della popolazione, nelle organizzazioni di categoria e nelle imprese le donne sono chiaramente in minoranza nel momento in cui parliamo di temi rilevanti per il clima. Non esistono dati, però se si guarda le imprese sul luogo che sono tra quelle favorite dalle misure per la protezione del clima e che quindi vengono coinvolte dai comuni nelle gare e nelle iniziative partecipative come per esempio le imprese edilizie, gli idraulici, le imprese di spazzacamini, le ditte per il riscaldamento e l’energia solare, la scarsa presenza di donne è evidente.

Va però tenuto in mente che i comuni sono l’ambito nel quale le donne sono rappresentate relativamente bene. Per questo il progetto parte dal livello comunale e vuole avere da lì un’influenza sugli altri livelli di decisione. Nei comuni ci sono anche le chance migliori di alzare la quota delle donne nei processi partecipativi.

 I target groups

Tutti quelli che partecipano ai processi di pianificazione e decisione nell’ambito della protezione comunale del clima, quindi incaricati per l’energia e la protezione del clima nei comuni, i componenti dei processi partecipativi (Agenda 21 locale, tavole rotonde).

Le attività del progetto – con particolare attenzione alla componente transnazionale.

Il progetto analizzerà in alcuni comuni esemplari in più paesi le strutture che favoriscono o impediscono la partecipazione equa delle donne alle decisioni nella protezione del clima. Per fare questo il primo passo sarà il rilevamento dei dati dello stato attuale, in quali posizioni ci sono donne attive nella protezione del clima. Questi dati saranno integrati con i dati medi dei comuni nei singoli paesi e valutati in questo contesto.

Interviste con le incaricate per le pari opportunità, come anche con esperti per la protezione del clima dei comuni, dovranno identificare le strutture nelle quali si verifica una partecipazione alle decisioni. Queste possono anche essere collocate al di fuori della politica e dell’amministrazione comunale (processi di agenda 21 locale, associazioni ambientaliste, economia). Con quest’analisi si vorrà far emergere le condizioni di base che impediscono o favoriscono la partecipazione equa ai processi di partecipazione. Inoltre le interviste dovranno individuare e valutare gli strumenti ed i metodi finora usati per promuovere la partecipazione di donne ai processi decisionali nell’ambito della salvaguardia del clima (per esempio piani per le pari opportunità delle donne, banca dati per esperti donne, mentoring)

Questo progetto parte dall’idea che la scarsa presenza di donne nel settore della salvaguardia del clima ha anche a che vedere con il fatto che le capacità richieste derivano per la maggior parte dalla protezione tecnica del clima – come già detto un ambito a quota bassa di donne. E farà proprio anche parte del progetto chiarire se queste qualifiche tecniche veramente hanno rilevanza per posizioni decisionali nella protezione del clima o se non ci vogliono per esempio piuttosto competenze comunicative; se le misure di protezione del clima a livello comunale hanno in prima linea un orientamento tecnico o se non si basano molto più spesso sull’educazione e sull’informazione. Questo lavoro si svolgerà innanzitutto in workshop nazionali con incaricati per il clima dove i temi saranno il gender mainstreaming nel settore della protezione del clima, le possibili differenze di esigenze e coinvolgimento per quanto riguarda le misure di protezione del clima come anche la comunicazione mirata secondo target groups. Sembra plausibile che procedure nell’elaborazione di misure per la protezione del clima che prendano in considerazione la questione gender renderanno più efficaci le misure medesime ma aumenteranno anche l’interesse delle donne per questi ambiti di lavoro. Si cercherà anche di capire se donne anziché uomini stabilirebbero altre priorità nelle misure di protezione del clima che uomini e se la loro scarsa presa in considerazione – visto che le donne quasi non partecipano alle decisioni – contribuisce ai problemi di attuazione di misure di protezione del clima. In parallelo agli studi e workshop nazionali saranno ricercati e raccolti esempi positivi, presentando istituzioni ed organizzazioni attive nella protezione del clima che cercano già oggi una partecipazione adeguata di donne ai processi decisionali e con quali mezzi vogliono raggiungere o hanno raggiunto quest’obiettivo.

In un processo comune gli studi e le buone pratiche saranno valutati ed esaminati per quanto riguarda la comparabilità e la trasferibilità dei casi positivi. I prodotti di questa fase di lavoro saranno l’ulteriore sviluppo degli strumenti esistenti e di strategie comuni per mettere questi strumenti in sintonia e applicarli in modo ottimale (adattamento alle condizioni specifiche dei vari paesi) e la divulgazione di questi risultati sotto forma di un tool kit.

Queste attività saranno accompagnate da un forum di dibattito in internet (via mailing list) dove saranno discussi i risultati delle ricerche, dove anche persone al di fuori del progetto potranno presentare esperienze ed idee e dove si discuterà sugli aspetti gender nella protezione del clima. Il forum virtuale di dibattito come anche gli incontri fisici dovranno contribuire alla costruzione di una rete di donne e uomini ci si attiverà a lungo termine per il gender mainstreaming nella protezione del clima.

Infine una banca dati di esperti nella protezione del clima donne cercherà di contribuire alla visibilità di donne in questo settore in modo che possono essere richieste per determinate posizioni ed attività (comitati, presentazioni pubbliche).

I risultati delle ricerche, la compilazione degli esempi positivi, la banca dati degli esperti donne, il tool kit come anche la valutazione periodica dei dibattiti in internet saranno pubblicati sulla pagina internet del progetto.