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Libro Bianco Commissione europea

news_24.01.2014L’Europa corre il pericolo di perdere il suo ruolo da leader nella protezione del clima.

La grande attesa per il Libro Bianco della Commissione europea sul quadro per le politiche climatiche ed energetiche nel prossimo decennio è finita in una grande delusione. Il documento, presentato il 22 gennaio, di fatto, mette la transizione energetica dell’Europa in folle.

Se la politica dell’UE fosse stata in sintonia con i dati scientifici sui cambiamenti climatici, un obiettivo di riduzione di oltre il 40% delle emissioni di CO2 sarebbe stato un imperativo. La mancanza di obiettivi vincolanti per le energie rinnovabili a livello nazionale e nessun obiettivo per l’efficienza energetica dimostrano un basso livello di ambizione in azioni per il clima.

Il Primo Ministro greco, A. Samara, ha affermato che “la crisi dimostra che abbiamo bisogno di più Europa e di una Europa migliore, di stabilità, fiducia e crescita” sottolineando così la priorità della presidenza del suo paese. Alleanza per il Clima sostiene che le azioni per il clima rappresentano un’opportunità per la ripresa economica e l’azione locale ha un potenziale immenso nel contesto dell’economia verde e la nascita di green jobs. Le autorità locali insieme ai cittadini e altri attori locali avranno un ruolo chiave per un’Europa competitiva e prospera.

Azioni ambiziose per il clima significano lavorare insieme – solo unendo le forze si può fare della grande transizione che stiamo vivendo un successo. Alleanza per il Clima sostiene in pieno l’azione organizzata da un grande gruppo di ONG che il giorno stesso della pubblicazione del Libro Bianco hanno mandato un “SOS” ai leader europei, chiedendo di rimettere la politica climatica europea sui binari. In marzo gli stati membri discuteranno le proposte della commissione e sarà importante sentire molte voci forti da tutti i paesi a favore di obiettivi che vanno oltre il business as usual.

L’obiettivo dell’Alleanza per il Clima di ridurre le emissioni di CO2 del 10% ogni quinquennio e dimezzare le emissioni pro capite entro il 2030 è una motivazione forte per i nostri membri – incoraggiando i governi locali di andare oltre quello che è facile e convenzionale, stabilendo obiettivi ambiziosi. Inoltre l’iniziativa del Patto dei Sindaci ha adesso quasi 5.500 membri e oltre 3.300 Piani d’Azione Energia Sostenibile sono in attuazione. I firmatari del Patto dei Sindaci puntano su una riduzione delle emissioni di CO2 di quasi il 30% entro il 2020 (vedi qui “Covenant Indicators”) attraverso azioni di efficientamento energetico, energie rinnovabili e trasporto sostenibile – andando oltre gli obiettivi dell’UE per questa data. Queste azioni locali devono trovare un supporto e un quadro di riferimento anche oltre il 2020.

Però oggi l’obiettivo dell’Unione Europea di ridurre entro il 2050 le emissioni di gas serra del 80-95% sotto il livello del 1990 sembra molto lontano – e fuori portata.

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