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IT_logo_COM_2018_verticalDopo l’adozione del Pacchetto europeo su clima ed energia nel 2008, la Commissione europea ha lanciato il Patto dei Sindaci per avallare e sostenere gli sforzi compiuti dagli enti locali nell’attuazione delle politiche nel campo dell’energia sostenibile. I governi locali, infatti, svolgono un ruolo decisivo nella mitigazione degli effetti conseguenti al cambiamento climatico, soprattutto se si considera che l’80% dei consumi energetici e delle emissioni di CO2 è associato alle attività urbane.

Per le sue singolari caratteristiche – essendo l’unico movimento di questo genere a mobilizzare gli attori locali e regionali ai fini del perseguimento degli obiettivi europei – il Patto dei Sindaci è considerato dalle istituzioni europee come un eccezionale modello di governance multilivello.

Al fine di tradurre il loro impegno politico in misure e progetti concreti, i firmatari del Patto si impegnano a preparare un Inventario di Base delle Emissioni (Alleanza per il Clima ha sviluppato a tale proposito un apposito software, ECORegion) e a presentare, entro due anni firma, un Piano d’azione per l’energia sostenibile e il Clima (acronimo SECAP in inglese, PAESC in italiano) in cui sono delineate le azioni principali che essi intendono avviare.

I comuni però non sempre dispongono delle risorse finanziarie e tecniche per tener fede agli impegni. Per questo motivo all’interno del Patto è stato attribuito un ruolo specifico alle amministrazioni pubbliche e alle reti in grado di assistere i firmatari nel perseguimento dei loro ambiziosi obiettivi.

I Coordinatori del Patto, comprese le province, le regioni e le autorità nazionali, offrono ai firmatari consulenza strategica nonché assistenza tecnico-finanziaria.

Le reti di enti locali, nota come i Sostenitori del Patto (Alleanza per il Clima Italia ne è uno) sono impegnate ad amplificare al massimo l’impatto dell’iniziativa con attività promozionali, collegamenti tra i membri e piattaforme di condivisione delle esperienze.

L’Ufficio del Patto dei Sindaci (CoMO), gestito da un consorzio di reti rappresentanti le autorità locali e regionali, offre ai firmatari e ai facilitatori del Patto assistenza a carattere amministrativo, tecnico e promozionale su base giornaliera. Il coordinamento europeo di Climate Alliance fa parte dell’Ufficio del CoMO.

In collaborazione con il CoMO, il Centro Comune di Ricerca (Joint Research Center) della Commissione europea assiste i firmatari su questioni tecnico-scientifiche, per lo più concernenti gli inventari delle emissioni e i piani d’azione.

I firmatari sono guidati attraverso il processo da una serie di strumenti e di metodologie sviluppati in collaborazione con il CoMO.

I Firmatari beneficiano del sostegno di varie istituzioni, non soltanto della Commissione europea, ma anche del Comitato delle Regioni che ha offerto, sin dai suoi esordi, il proprio supporto all’iniziativa; del Parlamento europeo, che ha ospitato le prime due cerimonie della firma e della Banca Europea per gli Investimenti, che assiste gli enti locali a sbloccare il proprio potenziale di investimento.

Sulla scia del successo ottenuto con il Patto dei Sindaci, nel 2014 è stata lanciata l’iniziativa Mayors Adapt, che si basa sullo stesso modello di governance, promuovendo gli impegni politici e l’adozione di azioni di prevenzione volte a preparare le città agli inevitabili effetti dei cambiamenti climatici.

Alla fine del 2015 le iniziative si sono fuse nel nuovo Patto dei Sindaci per il clima e l’energia, che ha adottato gli obiettivi EU 2030 e un approccio integrato alla mitigazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici.

Ad aprile 2021 il Patto dei Sindaci ha definito i nuovi obiettivi al 2050 che prevedono la neutralità climatica.