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Diritto al futuro

La Corte costituzionale federale tedesca chiede dalla politica passi concreti ed equità intergenerazionale sulla strada verso la neutralità climatica per lasciare alle giovani generazioni spazi di libertà.
Nella sua decisione del 29 aprile la Corte costituzionale federale ha ampiamente accolto la denuncia costituzionale di nove giovani per un futuro umano: la libertà e i diritti costituzionali sono già oggi violati da una protezione del clima inadeguata. Il legislatore deve migliorare la legge sulla protezione del clima entro la fine del prossimo anno.
L’avvocatessa Roda Verheyen, che rappresenta i giovani, commenta la decisione: “La Corte costituzionale federale ha stabilito oggi un nuovo standard di significato mondiale per la protezione del clima come diritto umano. Ha riconosciuto la situazione di estrema crisi nella protezione del clima e ha interpretato i diritti fondamentali nel rispetto della giustizia intergenerazionale. Il legislatore ha ora il mandato di determinare un percorso di riduzione coerente fino al raggiungimento della neutralità climatica. Attendere e posticipare a più tardi riduzioni radicali delle emissioni non è costituzionale.”
Il totale delle quattro denunce costituzionali è diretto contro la legge sulla protezione del clima approvata dal governo federale tedesco nel 2019. La legge era passata nella grande coalizione con molta fatica. Prevede che le emissioni tedesche devono essere a zero entro il 2050 e una riduzione del 55% entro il 2030. La corte suprema ha deciso che le regole per l’aggiornamento del percorso di riduzione dopo il 2031 sono insufficienti. Tuttavia, i giudici vedono il pericolo che se si fa troppo poco ora, le nuove generazioni saranno gravate in modo sproporzionato dal 2030 in poi. “A una generazione non dovrebbe essere consentito di consumare gran parte del budget di CO2 con un onere di riduzione relativamente modesto se questo dovesse lasciare alle generazioni successive un onere di riduzione radicale”.

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