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eClimail-01/02.2016

Sommario

Dopo Parigi e prima di Marrakech
L’indagine su valutazioni e bisogni dei Membri
Il Patto dei Sindaci integrato per il Clima e l’Energia
Programma “City Twinning”: selezionate tre città di Alleanza per il Clima
Climate Star 2016
Premio Europeo per gli Acquisti Verdi (GPP Award)

 

Dopo Parigi e prima di Marrakech

La ventunesima conferenza delle parti in dicembre 2015 a Parigi e l’accordo che ne è uscito incoraggiano e rincuorano il popolo della protezione del clima. Governi nazionali, regionali e locali, movimenti, imprese, organizzazioni non governative hanno salutato con entusiasmo l’intesa. 196 paesi hanno riconosciuto che i cambiamenti climatici sono un problema e si sono impegnati tutti di contribuire alla soluzione. L’obiettivo sarebbe di limitare il riscaldamento globale a 2°C o meno, il che significa di puntare sul 100% rinnovabile entro la metà del secolo.
Con il Patto dei Sindaci i Comuni europei hanno un quadro preciso per lavorare verso quest’obiettivo. La tappa del 2020 si sta avvicinando e l’orizzonte è stato allargato con il nuovo Patto al 2030. Ne parliamo in questa newsletter come parliamo dell’inchiesta che abbiamo fatto tra i membri dell’Alleanza per il Clima sulle attese dall’adesione alla rete. Ci auguriamo che l’appartenenza alla rete più grande di enti locali impegnati nella politica del clima e dell’energia sostenibile rende i nostri membri più capaci di rispondere alle sfide sia di mitigazione che di adattamento ai cambiamenti climatici. Gli imperativi di una politica locale del clima non andranno via. Anzi, prevedibilmente diventeranno più stringenti. Il processo internazionale ispira e dà legittimità al campo d’azione e stabilisce piccolo passo per piccolo passo il quadro globale per le politiche nazionali. Non di più e non di meno. Intanto si tratta a livello locale di elaborare un Piano d’Azione per l’Energia sostenibile e il Clima. Per la parte della mitigazione perpetua e rende più ambizioso il Piano al 2020, per la parte dell’adattamento richiede un nuovo sguardo sul proprio territorio in termini di vulnerabilità e di resilienza. Consideriamo il nostro compito e il nostro impegno assistere i nostri membri al meglio in questo processo verso un territorio sostenibile.

 

L’indagine su valutazioni e bisogni dei Membri

Ad inizio Novembre la presidenza dell’Alleanza per il Clima ha inviato a tutti i membri un questionario sulle aspettative legate alla collaborazione nella rete, la più vasta di enti locali impegnati nella salvaguardia del clima. A fine gennaio sono arrivati i risultati: molte delle informazioni contenute erano da aspettarsi, ma vi sono anche non poche sorprese, soprattutto guardando in modo comparativo le risposte a livello europeo e quelle italiane. Hanno risposto 304 Comuni da 10 paesi, il 18% dei membri di Alleanza per il Clima. La metà delle risposte sono arrivate dalla Germania, il 23% dall’Austria e il 13% dall’Italia.
Alla domanda sulle maggiori aspettative in termini di servizi offerti da Alleanza per il Clima, quasi i due terzi in Europa e in Italia mettono al primo posto “Accesso alla conoscenza / know-how / esempi di buone pratiche”, però mentre in Europa il secondo posto lo prende “Accesso a strumenti, metodi e campagne” citato dalla metà, in Italia è un tema per meno di un quinto dei partecipanti, mentre troviamo al secondo posto “Partecipazione a (finanziati dall’UE) iniziative, progetti e campagne”, seguito da “Informazioni sulle opportunità di finanziamento”. La stessa situazione si presenta per la terza domanda sui tre bisogni più urgenti. Al primo posto in Italia e al secondo in Europa sta l’individuazione delle risorse finanziarie. Una chiara indicazione al coordinamento italiano di concentrarsi di più su questi campi di attività. Prossimo appuntamento sarà un workshop a Milano su finanziamenti innovativi per aumentare l’efficienza energetica nel costruito.
Alla domanda dei temi principali su cui il proprio comune sarebbe orientato di lavorare, il primo posto vedono le energie rinnovabili sia in Europa che Italia, il secondo la mobilità, il terzo – seppure con un bel distacco – l’efficienza energetica (Europa 37%, Italia 26%). L’adattamento è visto come priorità dal 14% in Europa e 22% in Italia.
Un risultato che purtroppo conferma che si continua a non cogliere l’attenzione che meritano l’efficienza energetica come modo più economico e pulito di abbassare le emissioni con effetti benefici sull’economia locale e l’adattamento come necessità per aumentare la resilienza del territorio. Entrambi i campi di attività sono anche al centro del Patto dei Sindaci integrato per il Clima e l’Energia, e quasi tutti i Comuni dell’Alleanza per il Clima in Italia hanno aderito al Patto dei Sindaci. Per rendere il nuovo Patto un successo come lo è il primo, la sensibilizzazione nel campo dell’adattamento e dell’efficienza energetica dovrà essere una priorità.
Alle due domande sugli strumenti e metodi offerti da Alleanza per il Clima un terzo in Italia non da una risposta (un quinto in Europa), ma anche tra coloro che rispondono circa due terzi non conoscono ECORegion, il Climate Compass o il Climate Cities Benchmark. Su questo importante tema arrivano una serie di suggerimenti del tipo “dare più visibilità agli strumenti anche attraverso strumenti online (webinar, ecc.)”. Sarà fatto.
I comuni italiani che erano coinvolti in progetti dell’Alleanza per il Clima, come Miglia Verdi, Pro-EE, NET-COM, si esprimono soddisfatti, però rivendicano una maggiore visibilità di Alleanza per il Clima sul territorio e chiedono di promuovere partenariati con istituti di ricerca. Una priorità alla quale il coordinamento italiano cercherà di dare seguito andando oltre alle collaborazioni occasionali del passato.
Alla domanda “Quanto vi ritenete soddisfatti delle attività legate alle iniziative europee promosse da Alleanza per il Clima?” un terzo è molto o abbastanza soddisfatto, un sesto né l’uno, né l’altro e un altro sesto abbastanza insoddisfatto, nessuno molto insoddisfatto, ma un ampio terzo lamenta “una conoscenza insufficiente”. I risultati europei sono simili e il segnale è chiaro: mantenere ed estendere le iniziative europee come il brokerage event di gennaio a Bruxelles, ma soprattutto comunicare meglio le attività in corso. Tra i suggerimenti ci sono “offrire una newsletter con cadenza più regolare su tematiche specifiche”. Cercheremo di uscire più regolarmente. Mentre al suggerimento di “affiancare meglio i membri nel loro percorso verso il nuovo Patto dei Sindaci” una prima risposta è che Alleanza per il Clima Italia ospita l’helpdesk per il (Nuovo) Patto dei Sindaci (075.8507965, info@eumayors.eu) e l’arch. Maria Guerrieri è a disposizione. Il che non preclude “azioni in vista del raggiungimento dell’obiettivo del Patto dei Sindaci 2030” – che rientrano nel ruolo di Alleanza per il Clima come Sostenitore del Patto – come viene specificamente chiesto, visto che un ampio terzo in Italia considera gli eventi organizzati da Alleanza per il Clima troppo pochi e si augura “vicino a noi geograficamente, oppure online” e “gruppi di lavoro su temi specifici, meno ‘grandi discorsi’”.
Facile riconoscersi nei punti di forza, tra questi la dimensione europea, la riconoscibilità, bottom-up, pratico-pragmatico. Siamo d’accordo. Prendiamo atto dei punti di debolezza. “La mancanza di contatti diretti con il personale dedicato” ce ne dispiace. Rispondiamo nelle ore d’ufficio allo 075.8554321 e consideriamo una prima consulenza su questioni di politica energetica e del clima a livello locale una parte importante del nostro lavoro. “Poco coinvolgimento dei membri, poco dibattito”, prendiamo atto della critica e cercheremo di migliorare. L’indagine stessa è stata un’azione in questo senso e ringraziamo di cuore i comuni partecipanti.

 

Il Patto dei Sindaci integrato per il Clima e l’Energia

Lanciato lo scorso 15 ottobre a Bruxelles, il Nuovo Patto dei Sindaci per l’Energia e il Clima – nato dall’unione del Covenant of Mayors e Mayors Adapt – ha come quadro di riferimento il nuovo contesto della politica europea (il Pacchetto 2030 su Clima ed Energia, la Strategia di adattamento dell’UE adottata dagli Stati membri dell’UE e la strategia dell’Unione dell’energia) e si fonda su tre pilastri: mitigazione dei cambiamenti climatici, adattamento ed energia sicura, sostenibile e alla portata di tutti definendo un rinnovato impegno e una visione condivisa per il 2050 al fine di affrontare queste sfide interconnesse.
L’iniziativa propone anche un nuovo “capitolo globale”, invitando i firmatari a condividere la loro visione, i risultati, l’esperienza e il know-how con gli enti locali e regionali all’interno dell’UE e oltre.
L’Unione europea ha fissato una serie di obiettivi in termini di lotta al cambiamento climatico, con lo spostamento verso un sistema energetico a basso contenuto di carbonio (vale a dire una riduzione del 40% delle emissioni di CO2 entro il 2030) e contribuendo ad una Europa più resistente ai cambiamenti climatici. Le autorità locali hanno già dimostrato di poter dare un contributo determinante nel raggiungimento di questi obiettivi.
Con l’adesione al Patto dei Sindaci integrato, i Firmatari si impegnano a raggiungere entro il 2030 l’obiettivo di riduzione del 40% delle emissioni di gas serra e ad adottare un approccio congiunto all’integrazione di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici.
In particolare questo si traduce nella redazione di un Piano d’azione per l’energia sostenibile e il clima (PAESC) entro due anni dall’adesione. Il primi passi saranno la redazione dell’Inventario di base delle emissioni e della Valutazione dei rischi del cambiamento climatico e delle vulnerabilità. La strategia di adattamento dovrebbe essere parte integrante del PAESC e/o sviluppata e inclusa in piani pertinenti. Ogni due anni dovrà inoltre essere fornito un rapporto sui progressi compiuti.
La sfida delle città dunque continua. Il quadro di riferimento per la protezione del clima è reso ancora più ambizioso, incoraggiante e stimolante dall’accordo di Parigi della COP21. Una riduzione del 20% delle emissioni non sarà sufficiente a contenere l’obiettivo dei 2 °C e presumibilmente anche l’obiettivo del 40% dovrà essere superato.
Con la fase 2030, il Patto continua a dare una mano forte all’UE e ai suoi Stati membri a raggiungere i loro impegni internazionali.
Un evento di aggiornamento a livello regionale e nazionale sulla nuova iniziativa integrata con una riflessione sulle azioni locali da intraprendere per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici dopo la COP21 di Parigi si terrà a Roma il prossimo 4 marzo, organizzato da Regione Lazio in collaborazione con l’Ufficio europeo del Patto dei Sindaci. L’evento costituirà anche un momento di confronto e coordinamento a livello regionale con la presentazione del recente ruolo assunto dalla Regione Lazio quale Coordinatore Territoriale dell’iniziativa europea (per ulteriori informazioni sull’evento).
Helpdesk del Patto dei Sindaci: info@eumayors.eu; Tel. 075.8507965

 

Programma “City Twinning”: selezionate tre città di Alleanza per il Clima

Nel giugno dello scorso anno, Mayors Adapt, l’iniziativa del Patto dei Sindaci per l’adattamento ai cambiamenti, ha lanciato un bando on-line per la partecipazione al suo programma di gemellaggio tra città “City Twinning”. Un totale di 45 città da 12 paesi in Europa hanno fatto domanda.
Un’attenta valutazione delle domande da parte della squadra di Mayors Adapt e della Commissione hanno portato alla selezione finale di 22 città di 11 paesi. Tra queste, tre sono membri di Climate Alliance: Monaco di Baviera, Firenze e Cascais (Portogallo).
In questo programma, le città che sono appena agli inizi del loro lavoro sull’adattamento saranno affiancate da Comuni mentore che hanno già sviluppato strategie di successo per rendere i loro territori più resilienti. Le città sono state abbinate in base alle loro caratteristiche climatiche e geografiche, alle specificità socio-economiche e istituzionali e alla conoscenza di strategie di adattamento.
Firenze avrà il suo mentore nel Comune di Lisbona, mentre Cascais e Monaco di Baviera lo saranno rispettivamente per Ilion (Grecia) e Praga. Il programma offrirà ai rappresentanti dei comuni la possibilità di studiare come nelle proprie città mentore si stanno affrontando gli impatti climatici. Queste visite, che si terranno tra primavera e autunno di quest’anno, offriranno alle città coinvolte l’ispirazione per le proprie strategie di adattamento ai cambiamenti climatici.
Pagina dedicata al programma City Twinning

 

Climate Star 2016

Sono aperte fino al 31 marzo 2016 le candidature alla settima edizione del premio europeo “Climate Star” riservato agli enti locali e territoriali di successo dell’Alleanza per il Clima.
Anche questa edizione premierà città, comuni, unioni di comuni ed enti territoriali membri, particolarmente meritevoli per la qualità delle loro attività in favore della protezione del clima.
Il premio viene conferito, secondo il tradizionale modello, in quattro categorie (per numero di abitanti). La cerimonia solenne di premiazione è in programma su invito del governo della Bassa Austria per il 6 Ottobre 2016 al Castello Grafenegg e si svolgerà nell’ambito dell’assemblea annuale europea dell’Alleanza per il Clima a Krems.
Per ulteriori informazioni e per il modulo di domanda visitare la pagina dedicata.

 

Premio Europeo per gli Acquisti Verdi (GPP Award)

Gli appalti pubblici possono avere un impatto notevole sulla politica del clima e dell’energia degli enti locali. I comuni che hanno attivato procedure di appalto sostenibili ora hanno la possibilità di ricevere il meritato riconoscimento tramite il nuovo Premio GPP europeo, che darà visibilità a degli appalti pubblici verdi di eccellenza in Europa. Enti locali che hanno integrato parametri verdi nelle loro pratiche di approvvigionamento sono invitati a fare domanda entro il 30 aprile 2016. I vincitori del premio saranno annunciati nell’estate 2016.
“Mettendo in evidenza i progetti esemplari nel campo, il Premio GPP incoraggerà i comuni a utilizzare il loro potere d’acquisto per scegliere beni e servizi ecocompatibili”, sottolinea Susanne Brandt, responsabile del progetto presso Climate Alliance e coordinatrice del GPP Award. La necessità di questo incoraggiamento è evidente: secondo le stime dell’UE, le autorità locali spendono quasi il 20 per cento del PIL per l’acquisto di servizi, opere e forniture. I comuni possono fare molto nei settori energia, trasporti e gestione dei rifiuti per far avanzare l’agenda del clima, attivando pratiche di appalti verdi.
I vincitori di questo primo premio GPP europeo saranno scelti in tre categorie secondo la dimensione del comune. Nel processo di valutazione, una giuria indipendente selezionerà le migliori richieste. La giuria presterà particolare attenzione al risparmio di CO2, nonché il livello di innovazione e trasferibilità. La responsabilità sociale e l’impegno dell’autorità locale per l’efficienza energetica saranno anche presi in considerazione. Spetta poi al pubblico decidere i vincitori dal gruppo definito dalla giuria tramite votazione online sul sito Green ProCa. I vincitori saranno onorati in una cerimonia che si terrà in estate 2016 e saranno pubblicati sul sito del Premio. Il GPP Award è aperto ai comuni e istituzioni pubbliche in Europa, che sono tenuti alle direttive in materia di appalti.
Il Premio GPP è stato reso possibile da parte dell’Unione europea nel quadro del progetto Green Proca, che promuove appalti pubblici verdi tra le autorità pubbliche cercando di ispirare loro di intraprendere i propri progetti di approvvigionamento sostenibile. Green Proca sta aiutando i comuni a sviluppare strategie di approvvigionamento sostenibile, ad esempio, mediante l’emissione di linee guida in materia di appalti pubblici verdi per le autorità pubbliche. Il progetto è gestito dall’Agenzia Energetica di Berlino con il supporto di Climate Alliance e altri dieci partner in sette paesi europei, tra cui Consip ed Enea in Italia.
Ulteriori informazioni:
Green ProcA / European GPP Award / The GPP purchasing guidelines (in inglese)