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Workshop: Attuare i Piani d’Azione per l’energia sostenibile – strumenti di finanza innovativa

Nell’ambito della Fiera delle Utopie Concrete 2012
Venerdì, 2 novembre
ore 9.30 – 13.00, Sala degli Specchi, Circolo degli Illuminati, Piazza Matteotti, Città di Castello (PG)

Alla diminuzione delle risorse degli enti locali corrisponde un ruolo sempre più importante come promotori e coordinatori dello sviluppo economico endogeno. I Piani d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES) – impegno preso con l’adesione al Patto dei Sindaci – offrono ai Comuni coinvolti un quadro strategico per uno sviluppo territoriale intelligente. Però anche i migliori piani fanno poca strada senza meccanismi operativi, dei quali quello più delicato sono le fonti di finanziamento. Il workshop presenterà la programmazione finanziaria dell’Unione europea per il 2014-2020 e un quadro delle opportunità di finanziamento dei PAES nonché il caso “One Smart City Narni-Terni”. Segue un dibattito con i relatori ed i partecipanti secondo il modello Fish Bowl.

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Le regioni e le città italiane sotto i riflettori durante gli Open Days 2012

Open Days, la settimana delle città e regioni, ha celebrato il suo decimo compleanno all’inizio di ottobre 2012. Tre temi sono stati al centro di una serie di iniziative nella settimana dall’8 all’11 ottobre: la crescita verde e smart, la cooperazione territoriale e il raggiungimento degli obiettivi. Il nuovo budget dell’UE per il 2014-2020 è stato uno dei temi caldi della settimana. L’ufficio del Patto dei Sindaci insieme al Comitato delle Regioni ha organizzato una sessione su “Come possono i fondi UE della politica di coesione sostenere le attività dei firmatari del Patto dei Sindaci?”

L’incontro è stato aperto dal presidente del Comitato delle Regioni Ramón Luis Valcárcel Siso e la sessione ha messo al centro casi eccellenti sull’utilizzo dei fondi strutturali insieme alle domande per un’autonomia crescente per la gestione dei fondi europei a livello locale. Era questo il messaggio centrale anche del contributo del sindaco di Venezia, Giorgio Orsini. Durante il suo intervento, dopo aver delineato le azioni della città attivate nell’ambito dell’adesione al Patto dei Sindaci, il sindaco ha evidenziato la virtuosità del Comune di Venezia che ha utilizzato la quasi totalità (il 99%) dei fondi europei pervenuti direttamente all’amministrazione comunale. Orsini, auspicando perciò un maggiore coinvolgimento diretto delle realtà locali, ha detto: “le città siano protagoniste dei piani europei”.

Il quadro finanziario dell’UE 2014-2020 dovrebbe offrire ulteriori opportunità per sostenere azioni di efficienza energetica ed energie rinnovabili. I fondi di coesione, per esempio, destinati all’efficienza energetica e alle energie rinnovabili dovrebbero raddoppiare ed arrivare a 17 miliardi. Nell’ambito di Horizon 2020 6,5 miliardi dovrebbero essere destinati alla ricerca e all’innovazione per l’energia pulita ed efficiente. Roman Doubrava, della Direzione Generale Energia, ha sottolineato che Horizon 2020 idealmente dovrebbe fungere da complemento alle altre opportunità finanziarie come fondi strutturali, programmi nazionali e risorse del settore privato. Mentre Maud Skäringer, della Direzione Generale Regio, metteva in evidenza il ruolo dei SEAP come strumento utile a preparare le autorità locali per i loro investimenti.

Il nuovo quadro finanziario è entrato nel dibattito tra la Commissione, il Parlamento europeo e il Consiglio. Le fasi finali delle negoziazioni si svolgeranno presumibilmente durante il Vertice Europeo del 22/23 novembre 2012.

Incontro delle Piattaforme del Patto dei Sindaci di tutta Europa durante Open Weeks

Giovedì, 11 ottobre nell’ambito di Open Weeks un gruppo di 20 rappresentanti di enti locali e territoriali si sono incontrati nell’ufficio del Patto dei Sindaci per rafforzare i contatti diretti anche a livello europeo di questo movimento che parte dal basso. Nei loro rispettivi paesi essi rappresentano la “Piattaforma del Patto dei Sindaci” che coordina – con il sostegno del progetto europeo NET-COM – il Covenant a livello nazionale. La Piattaforma italiana del Patto dei Sindaci è coordinata dall’assessore all’ambiente della Provincia di Bologna, Emanuele Burgin e riunisce le reti nazionali – tra di loro il coordinamento delle Agende 21 locali italiane, Kyoto Club, AICCRE, i Comuni virtuosi ed Alleanza per il Clima – e gli enti locali.

L’assessore Burgin, portavoce della Piattaforma italiana, ha sottolineato la situazione specifica dell’Italia dove più di duemila Comuni si sono assunti l’impegno volontario di sostenere il proprio governo nell’obbligo di raggiungere gli obiettivi energetici e del clima dell’UE. “Non vogliamo né possiamo imporre delle soluzioni ai singoli firmatari del Patto”, ha dichiarato Burgin, “ognuno deve percorrere la propria strada. Ma consideriamo la Piattaforma del Patto dei Sindaci una preziosa opportunità per costruire delle alleanze tra i membri e più che altro per fornire know how e sostegno agli stessi coordinatori e sostenitori del Patto, oltre a far presente al governo nazionale la necessità di avere mezzi e competenze per poter fare la nostra parte nella svolta verso una società low carbon.”

Karl-Ludwig Schibel, coordinatore dell’Alleanza per il Clima Italia ha ripreso il tema delle opportunità di una collaborazione tra reti affermando che “il quadro legislativo e regolatorio, comprese le priorità della politica di coesione, viene definito a livello nazionale. Le numerose realtà impegnate per il Patto dei Sindaci in Italia hanno un interesse vivo ad unire le forze e a farsi sentire attraverso un’unica voce verso le istituzioni nazionali.”

I partecipanti all’incontro, invece, hanno dichiarato la loro volontà di dare una voce europea che parte dal basso per il Patto dei sindaci e si sono dati appuntamento per la cerimonia annuale del Patto dei Sindaci che si svolgerà all’inizio del 2013. Essa potrebbe vedere la presenza di un gruppo di 40 leader a rappresentare il Patto dei Sindaci nel proprio paese.

Repowermap, Una mappa europea per la promozione delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica

Il progetto vuole promuovere le energie rinnovabili e l’efficienza energetica facilitando lo scambio di informazioni con una mappa dell’Europa che mostra esempi concreti, sviluppata congiuntamente da una vasta rete di organizzazioni. Mostrando esempi locali sull’utilizzo delle energie rinnovabili, i proprietari di abitazioni, le imprese e le autorità locali sono incoraggiati a seguirne gli esempi nel loro quartiere e a scegliere sistemi a energie rinnovabili. Inoltre, lo scambio di informazioni è promosso per quanto riguarda le visite in loco e altri eventi, progetti pianificati, contatti con fornitori di servizi locali ed esperti di altre fonti energetiche, come pure iniziative comunali o regionali.

Allo stesso tempo, l’azione rafforza la dimensione europea di promozione delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica, favorendo confronti internazionali e aumentando la visibilità degli effetti positivi derivanti da legislazioni e programmi nazionali ed europei.

Tale campagna è resa possibile dallo sviluppo di uno strumento di mappatura dello stato dell’arte, combinato con un approccio interattivo Web 2.0 e con social media. L’obiettivo a lungo termine dell’azione è quello di promuovere le energie rinnovabili e l’efficienza energetica in tutto il mondo con un programma comune condiviso da molte organizzazioni, la creazione di sinergie significative di sensibilizzazione e di promozione dello scambio di informazioni a livello locale, regionale e internazionale.

Sito ufficiale del progetto: www.repowermap.org

La nuova direttiva europea sull’efficienza energetica: risparmio, investimenti e occupazione

Si è concluso martedì 11 settembre l’iter legislativo per l’approvazione della Direttiva europea sulle nuove norme in materia di efficienza energetica.
La nuova direttiva, che non contiene di per sè un obiettivo vincolante ma misure vincolanti da adottare che dovrebbero portare, secondo le stime, al 15% di risparmio energetico, ha l’obiettivo di aumentare l’uso efficiente dell’energia per ridurre del 20% i consumi energetici, con un risparmio valutato in circa 50 miliardi di euro l’anno.

Le principali misure previste riguardano:

– Gli edifici pubblici dotati di impianti di riscaldamento o di raffreddamento, nei quali va aumentato l’isolamento termico procedendo a rinnovare annualmente almeno il 3% delle pavimentazioni se l’area calpestabile è al di sopra dei 500 mq; da luglio 2015 il rinnovo riguarderà anche le aree calpestabili superiori a 250 mq;

– Le imprese energetiche di pubblica utilità che devono raggiungere un risparmio energetico di almeno 1,5% per anno sul totale dell’energia venduta ai consumatori finali. Il calcolo del risparmio energetico aggiuntivo va effettuato sulla base della media dei consumi dei 3 anni precedenti l’entrata in vigore di questa direttiva. Possono invece essere escluse le vendite di energia per i trasporti;

– Le grandi imprese che saranno obbligate, ogni 4 anni, ad audit energeticisvolti in modo indipendente da esperti accreditati. L’inizio di questi cicli di audit deve avvenire entro tre anni dall’entrata in vigore di questa direttiva. Sono escluse dall’audit le piccole e medie imprese.

– Gli strumenti di finanziamento, che devono favorire l’attuazione delle misure di efficienza energetica. Pertanto, gli Stati membri devono impegnarsi a facilitare la costituzione di questi strumenti finanziari.

La direttiva, la cui approvazione finale è avvenuta nel Parlamento Europeo con 632 voti favorevoli, 25 contrari e 2 astenuti, è entrata in vigore all’inizio di ottobre dopo essere stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale. Gli Statimembri hanno 18 mesi per recepirla nella loro legislazione nazionale.

Pur se non vincolante, la direttiva costituisce una spinta ulteriore all’efficienza energetica, anche e soprattutto nel settore degli enti pubblici. I bilanci di CO2 e il lavoro svolto con i SEAP del Pattto dei Sindaci in tanti comuni italiani ha già messo in evidenza quale enorme bacino di potenziali di efficientamento energetico, ed economico quindi, si celano nelle attività e nelle strutture pubbliche.

 

Notizie dai membri

Il comune di Narni punta sull’energia solare

Diamo il benvenuto al Comune di Narni, ultimo in ordine di tempo tra i comuni italiani ad aver aderito alla rete europea dell’Alleanza per il Clima, un passo che conferma la volontà del Comune di perseguire uno sviluppo sostenibile del proprio territorio anche attraverso un’ambiziosa politica energetica e del clima. Vincitore del Campionato Solare italiano 2012, curato da Legambiente in collaborazione con GSE e Sorgenia, il comune di Narni risulta fra i più avanti nella rivoluzione energetica che il solare consente di realizzare come alternativa, pulita, conveniente, moderna e democratica alle fonti fossili ottenendo il primo posto nella classifica dei comuni medio grandi (tra 20.000 e 100.000 abitanti) grazie a 45 MW di impianti fotovoltaici installati e distribuiti tra ben 266 impianti, e dai 47,27 mq di solare termico. Tra gli impianti fotovoltaici 117 quelli installati su tetti e/o pensiline per una potenza di 7.855,88 kW e 47 quelli a terra, con un totale di 32,7 MW complessivi. Nel Comune sono presenti molti impianti di piccola dimensione che evidenziano le molteplici applicazioni possibili con il fotovoltaico.

“La questione energetica è al centro delle politiche ambientali del Comune di Narni – ha dichiarato l’Assessore all’ambiente Alfonso Morelli – e siamo molto orgogliosi di questo riconoscimento che premia il  lavoro fatto e ci esorta a proseguire nel nostro impegno. Abbiamo avviato l’adesione al Patto dei Sindaci impegnandoci a raggiungere e superare l’obiettivo europeo di riduzione del 20% delle emissioni di CO2 entro il 2020 e con la collaborazione di Legambiente, abbiamo iniziato a lavorare al Piano energetico Comunale, uno strumento importantissimo di governo del territorio, anche per evitare fenomeni come il dilagare degli impianti fotovoltaici a terra. Per Narni ci immaginiamo un modello energetico più democratico, distribuito, rinnovabile e meno inquinante, che dia benefici reali in bolletta alle famiglie e che crei nuove opportunità imprenditoriali e occupazionali”.

Il Comune si è distinto anche per la nuovissima strategia “Rifiuti Zero” che mira a ridurre sostanzialmente la produzione dei rifiuti incentivando anche il recupero. È stato costituito un “Osservatorio verso Rifiuti Zero” per rendere questo processo verificabile, partecipato e costantemente in grado di aggiornarsi anche alla luce dell’evoluzione del quadro nazionale ed internazionale. Il Comune di Narni ha così espresso parere favorevole all’adozione del Piano di Ambito territoriale dell’Ati4, permettendo di fatto alla “Città dell’Anello” di portarsi a livello degli esempi italiani più lungimiranti (come quelli di Capannori, in provincia di Lucca, o Vedelago, in provincia di Treviso) di gestione dei rifiuti.

Per maggiori informazioni visita il sito del Comune di Narni

 

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