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A+COM – Parte la seconda edizione del Premio di Eccellenza per i PAES, Piani di Azione Energia Sostenibile, del Patto dei Sindaci

Alleanza per il Clima Italia e Kyoto Club premieranno anche nel 2013 quattro Piani di Azione Energia Sostenibile elaborati e deliberati nell’ambito del Patto dei Sindaci (Covenant of Mayors) nell’anno precedente. Per la seconda edizione saranno quindi candidabili i Piani deliberati entro il 31/12/2012.

Il Piano di Azione Energia Sostenibile funge da strumento per raggiungere nel territorio in questione una riduzione della emissioni di CO2 di almeno un 20% entro il 2020. Nei prossimi anni saranno elaborati in Italia oltre mille Piani di Azione Energia Sostenibile. L’obiettivo del Premio è di incoraggiare e stimolare l’alta qualità di questi piani per realizzare validi documenti di partenza, utili a iniziare un percorso verso un territorio comunale a basso contenuto di carbonio.

Possono candidarsi enti locali che hanno approvato in consiglio comunale il proprio Piano di Azione Energia Sostenibile e l’hanno presentato alla Commissione Europea. Fa fede la pubblicazione del Piano sulla pagina web www.eumayors.eu. Saranno premiati i Comuni:
–    fino a 4.999 abitanti
–    5.000 – 19.999 abitanti
–    20.000 – 89.999 abitanti
–    oltre 90.000 abitanti
Il regolamento e maggiori informazioni per la partecipazione saranno disponibili ad inizio gennaio su www.climatealliance.it

Il Tavolo degli Enti locali per il Clima per una strategia nazionale di adattamento

Il Tavolo degli Enti Locali per il Clima, piattaforma del Patto dei Sindaci, il 22 novembre scorso ha attivato una discussione durante una giornata di lavoro sul tema della strategia nazionale di adattamento, responsabilità di governo e competenze dei territori. Nella sua introduzione ai lavori Karl-Ludwig Schibel, coordinatore dell’Alleanza per il Clima Italia, ha spiegato che la sottolineatura del ruolo centrale degli enti locali e territoriali per l’adattamento al cambiamento climatico non è il risultato di qualche posizione ideologica ma emerge dal carattere del problema stesso. Molte sono le aree coinvolte e molti gli attori, quindi un peso particolare assume chi opera a un livello di governo che conosce bene la specificità della situazione e deve prenderla in considerazione.

Nel corso della giornata le reti che compongono il Tavolo per il Clima hanno offerto, ognuna secondo le proprie competenze, gli elementi chiave di una strategia di adattamento mettendo in evidenza la stretta interconnessione tra le politiche del suolo, dell’acqua e delle energie per rendere il territorio capace di futuro. Gli amministratori locali presenti hanno evidenziato il distacco che esiste tra le misure che ritengono necessario intraprendere e i pesanti limiti posti dal Patto di Stabilità.

L’Assessore all’Ambiente del Comune di Affi, Claudio Orlandi, è intervenuto in questo senso per spiegare come il loro piccolo comune sia un modello per quantità e qualità delle iniziative sul tema delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica e come l’adesione al Patto dei sindaci abbia dato ulteriore slancio alle loro iniziative, salvo dover mettere tutti gli investimenti programmati in stand by per via dell’estensione del patto di stabilità anche ai piccoli comuni come il loro. Anche l’Assessore all’Ambiente del comune di Aprilia, Alessandra Lombardi, ha lamentato il fatto che sia auspicabile una deroga al vincolo della legge di stabilità non solo per le attività legate al Patto dei Sindaci ma anche per le altre necessarie che il comune sta portando avanti, come ad esempio la raccolta differenziata che nel loro comune sta partendo proprio ora.

Sergio Castellari, del Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici (CMCC), e responsabile tecnico per la strategia nazionale di adattamento, ha potuto presentare i primi risultati dell’inchiesta online condotta dal suo Istituto sulla percezione della necessità di adattamento e la priorità d’azione da parte di circa 200 stakeholder. Non sorprende il fatto che le realtà che hanno fatto lo sforzo di rispondere ad un questionario sull’adattamento lo considerino un tema importante e al contrario non risulta scontata l’espressione diffusa di disponibilità ad attivarsi per rendere il proprio territorio meno vulnerabile agli impatti dei cambiamenti climatici.

Emanuele Burgin, del Coordinamento Agende 21 Locali italiane, ha indicato nelle sue conclusioni fra le priorità dei lavori della Tavola del Clima per i prossimi mesi l’impegno di portare avanti ed approfondire il discorso nei campi d’azione principali del suolo, dell’acqua, dell’energia ma di puntare anche sulle buone pratiche di una filiera organica, un approccio integrato che dovrà includere un’attività mirata di comunicazione e di individuazione delle barriere principali per l’implementazione delle misure necessarie.

Di seguito il programma della giornata. I contributi verranno pubblicati a breve online.

VERSO LA STRATEGIA NAZIONALE DI ADATTAMENTO
Responsabilità di Governo e competenze dei territori

22 novembre 2012
Sala Palazzo Bologna Senato della Repubblica
Via di S. Chiara, 4- 5 – Roma

Ore 10
Saluti di benvenuto

Senatore Roberto Di Giovan Paolo, Commissione Territorio, ambiente, beni ambientali

Introduce e modera
Karl-Ludwig Schibel, Alleanza per il Clima

Ore 11
Le competenze dei territori in Europa

Francesca Battisti, Aiccre

Il ruolo dei Comuni nella Strategia Nazionale di Adattamento
Dario Esposito – Antonio Ragonesi, Anci

La politica del suolo tra mitigazione e adattamento
Maurizio Zara, Alleanza per il Clima Italia

Politiche sostenibili per l’acqua
Vanni Bulgarelli, Coordinamento Agende 21 Locali italiane

Pianificazione e adattamento climatico

Simone Ombuen, Istituto Nazionale di Urbanistica

Il ruolo delle politiche per l’efficienza energetica

Piero Pelizzaro, Kyoto Club

Ore 12.15
Dibattito

Ore 14.30
Modera il dibattito
– Roberto Giovannini, La Stampa

Corrado Clini, Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare – invitato

Sen. Aniello Di Nardo, Italia dei valori – invitato

Sen. Gianpaolo Vallardi, Lega Nord – invitato

Sen. Francesco Ferrante, Partito Democratico – invitato

Sen. Andrea Fluttero, Popolo delle Libertà – invitato

Sen. Claudio Molinari, Per il Terzo Polo – Api-FLI – invitato

Ore 16.00
Verso la strategia nazionale di adattamento
Sergio Castellari, Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici (CMCC)

Ore 16.30
Conclusioni
– Emanuele Burgin, Coordinamento Agende 21 Locali italiane

Per partecipare è necessario inviare una e-mail entro il 19 novembre a coordinamento.agenda21@provincia.modena.it indicando nome e cognome.

All’ingresso verrà richiesto un documento d’identità in corso di validità. Per gli uomini sono d’obbligo la giacca e la cravatta.

Nell’ambito delle attività della Piattaforma nazionale di dialogo del Patto dei Sindaci
La Provincia di Barcellona sviluppa un sistema pilota di monitoraggio pronto per essere presentato nel 2013

Nonostante le ricadute della crisi economica e il diverso contesto in cui alcuni dei nostri membri attualmente si collocano, la Provincia di Barcellona è un esempio stimolante che indica la strada delle azioni nell’ambito del Patto dei sindaci.
La Provincia catalana di Barcellona, membro dell’Alleanza per il Clima, è già stata premiata con il Climate Star per le azioni intraprese contro i cambiamenti climatici a livello provinciale.

Divenuta coordinatrice del Patto dei Sindaci, la Provincia di Barcellona ha espresso il suo impegno a sostenere i comuni del proprio territorio nella formulazione, l’attuazione e il monitoraggio dei loro piani d’Azione per l’Energia Sostenibile (SEAP). Grazie agli sforzi della provincia 190 comuni hanno aderito al Patto dei Sindaci e ben 158 hanno già adottato un proprio SEAP.

Nel contesto richiesto dalla sezione “Il patto passo dopo passo” (http://www.pattodeisindaci.eu/about/covenant-step-by-step_it.html), la provincia ha messo a punto un sistema pilota di monitoraggio che è già stato testato da diversi comuni. Sono stati organizzati tre seminari con i comuni allo scopo di impostare il sistema di monitoraggio e di raccogliere risposte riguardo i miglioramenti proposti dai comuni partecipanti.
Il sistema di monitoraggio si basa su un foglio di calcolo Excel che è disponibile sia per le grandi città (oltre 50.000 abitanti) sia per i comuni di piccole dimensioni ed è sufficientemente flessibile in modo da includere i dati stimati o reali e i risultati che sono presentati sotto forma di rapporto.

Secondo i primi rapporti (che riguardano 27 comuni), la riduzione stimata delle emissioni di CO2 ha già raggiunto il 23% del traguardo complessivo. Oltre il 50% delle azioni sono in corso (39%) o sono state completate (13%), mentre il 48% rimangono ancora in sospeso. Le maggiori difficoltà incontrate dai comuni sono ancora legate al finanziamento delle azioni. Inoltre, il rapporto mostra anche che la maggior parte delle iniziative, ancora in corso o già realizzate, si concentrano sui settori in gestione diretta da parte delle autorità locali, come l’efficientamento energetico nelle strutture comunali e l’illuminazione pubblica.
L’amministrazione della Provincia di Barcellona fa parte di un gruppo di professionisti che collaborano con l’Ufficio del Patto dei Sindaci e con il Centro Comune di Ricerca allo scopo di incrementare il proprio sistema di monitoraggio dell’iniziativa, che sarà presentato nel 2013.

Covenant of Mayors: l’esperienza dei Comuni per una prima valutazione dell’efficacia del patto

La Regione Abruzzo ha individuato nel Covenant of Mayors il principale strumento in campo energetico attraverso il quale, con il coinvolgimento di tutti i 305 Comuni abruzzesi, persegue gli obiettivi stabiliti dalla Commissione Europea nell’ambito della strategia di “Europa 2020”, per traghettare l’Europa verso un’economia a sempre minore emissione di carbonio.

Grazie alla scelta della Regione di finanziare il Covenant con l’intero Asse II “Sostenibilità ambientale” del PORFESR 2007-13, è stato possibile avviare la realizzazione dei primi interventi previsti dalla vasta attività di pianificazione effettuata dalle Province e dai Comuni abruzzesi, il cui orizzonte temporale è tutt’altro che limitato, ma guarda al futuro dell’Abruzzo nell’uso sostenibile delle risorse energetiche.
A due anni dall’adesione al Covenant of Mayors, per la Regione Abruzzo è di fondamentale importanza avviare il monitoraggio dell’efficacia, soprattutto in chiave di prospettive future, di questa importante azione di sistema, già riconosciuta come buona pratica a livello europeo. A tal fine nell’ambito del Servizio di Valutazione Intermedia del POR si è stabilito di dedicare una specifica attività di analisi agli interventi realizzati dal Covenant. La ricerca valutativa, attualmente in corso, prevede una rilevazione di informazioni tramite la somministrazione di un questionario online per avviare un percorso di fattiva collaborazione con i 305 Comuni d’Abruzzo chiamati a restituire informazioni relative alla propria esperienza locale, fornendo indicazioni preziose alla Regione per eventuali azioni migliorative.

Il programma Intelligent Energy Europe ha superato il voto all’interno del Parlamento europeo

La commissione per l’industria, la ricerca e l’energia (ITRE) del Parlamento europeo ha votato, in data 28 novembre 2012, il pacchetto Horizon 2020 (il programma quadro di ricerca del valore di 80 miliardi di euro per il periodo 2014-2020), da finanziare nell’ambito del nuovo bilancio a lungo termine per il periodo 2014-2020.

Horizon 2020 si concentra su tre priorità, vale a dire sulla produzione dell’eccellenza scientifica, la promozione della leadership industriale e su come affrontare le sfide sociali. La commissione ITRE ha deliberato che il 75% del prossimo bilancio della ricerca energetica, sei miliardi di euro in totale, verrà destinato alle fonti rinnovabili, l’efficienza energetica, le reti intelligenti e le tecnologie di acquisizione dei dati e che un ulteriore 15% dei complessivi 80 miliardi di euro di R & D nell’ambito di Horizon 2020 andrebbe al programma Intelligent Energy Europe.

Durante il vertice europeo della scorsa settimana Alleanza per il Clima, insieme alla sua rete di partner, ha invitato con urgenza gli Stati membri a includere gli elementi chiave del programma Intelligent Energy Europe dentro Horizon 2020 con un budget dedicato, mettendo in evidenza il ruolo chiave dell’innovazione organizzativa e dell’azione locale per l’energia sostenibile e la mitigazione del clima. La sezione riguardante “la diffusione sul mercato dell’innovazione energetica” di Horizon 2020 deve contenere un sotto-programma (IEE III) con una propria identità e focalizzato sulla politica energetica locale e regionale, lo sviluppo delle competenze e la mobilitazione dei finanziamenti.

Alleanza per il Clima ha pienamente appoggiato l’emendamento proposto dalla Sig.ra Carvalho  nella sua relazione concernente il programma specifico di applicazione Horizon 2020 (ITRE_PR (2012) 489688, emendamento 118), sul ruolo del programma III IEE in Orizzonte 2020. Inoltre Alleanza per il Clima è più che soddisfatta di vedere che il verbale dell’emendamento è stato incluso nella relazione finale in seno alla commissione ITRE, che ha raggiunto il voto finale di ieri.

La commissione ITRE avvierà ora le trattative con il Consiglio europeo e, pertanto, Alleanza per il Clima spera di trovare il sostegno anche da parte del Consiglio per portare avanti il programma Intelligent Energy Europe.

Scarica qui la lettera aperta dello staff del programma IEE a tutti gli stati membri e i rappresentanti permanenti

COP 18 a Doha: il processo internazionale per adesso non fornisce risultati

Quest’anno la conferenza sul clima delle Nazioni Unite, che si tiene a Doha in Qatar, rappresenta l’appuntamento conclusivo della prima fase di impegni del Protocollo di Kyoto. L’attenzione  delle trattative di quest’anno è tutta incentrata sul futuro dell’intero processo. Le condizioni di base per la continuazione sono però instabili: nonostante sia stato raggiunto un accordo, durante la conferenza del 2011 tenutasi a Durban, per estendere il Protocollo di Kyoto ad una seconda fase di impegni (che andrà dal 2013 fino possibilmente al 2020), la fuoriuscita di nazioni chiave come Russia, Giappone e Canada è un chiaro segnale di minaccia. Una riduzione sostanziale di emissioni di CO2 sarà improbabile da raggiungere. L’esperienza ha dimostrato che le trattative nell’ambito della piattaforma di Durban per un accordo sulla protezione globale del clima oltre il 2020 saranno complicate e, vista la loro urgenza, insufficienti. Recenti studi condotti dal Potsdam Institute di Ricerca per l’Impatto Climatico per conto della Banca Mondiale già indicano che il raggiungimento dell’obiettivo del 2° livello non è più probabile e che tutti noi dobbiamo prepararci ad un incremento delle temperature di 4 gradi centigradi. Le conseguenze prevedibili sono rappresentate dai cambiamenti climatici come l’aumento delle inondazioni, l’estensione e il peggioramento dei periodi di siccità, l’innalzamento delle temperature, e il sopraggiungere di uragani sempre più devastanti.

Mentre il processo climatico internazionale avanza a passo lento a tentoni, guadagnano importanza le attività a livello europeo, nazionale e territoriale con iniziative come il Patto dei Sindaci. E come se non bastassero gli eventi meteorologici estremi del 2012 la prospettiva di una ulteriore intensificazione dei cambiamenti climatici in atto si aggiunge all’urgenza  delle attività di adattamento per le quali in questi mesi il governo italiano sta lavorando sulla strategia nazionale.

 

Notizie dai membri

Venezia e Trento regine della sostenibilità

Venezia, si conferma per il secondo anno di fila “regina” delle città sostenibili”, per i grandi centri nella classifica delle città più ecosostenibili d’Italia nell’ultima edizione di “Ecosistema Urbano”, curato da Legambiente e Ambiente Italia. Trento è in testa nelle città di medie dimensioni, Verbania tra le piccole. Venezia ha conquistato il primato di Ecosistema Urbano verde grazie al miglioramento della depurazione dei reflui (al 90%), ai consumi elettrici stabili; alla crescita, seppur di poco, della raccolta differenziata (35,4%). Bene il trasporto pubblico con 571 viaggi/ab./anno. Trento ottiene ottimi risultati sul piano delle politiche energetiche con un indice pari a 93 (risparmio energetico, fonti rinnovabili e altri fattori) che le fa guadagnare il secondo gradino del podio pari a Bolzano, dietro solo alle ex aequo Ferrara e Rimini.
Nel dettaglio Trento è al primo posto per il livello contenuto di consumi elettrici, 936 chilowattora per abitante l’anno e un terzo posto per i metri quadrati di pannelli solari istallati su edifici comunali (4,59 ogni mille abitanti). Il capoluogo, inoltre, si posiziona al primo posto per il trasporto pubblico con 182 viaggi per abitante l’anno e il secondo posto con 48 chilometri percorsi per abitante.

Non sarà un caso che due tra le tre città leader della sostenibilità si impegnano nella salvaguardia del clima a livello locale con Alleanza per il Clima nella prospettiva che la mitigazione ai cambiamenti climatici e le politiche di adattamento debbano puntare ad avere effetti positivi su tutti i settori. Essi non riguardano soltanto le politiche energetiche ma anche la qualità dell’aria, la gestione idrica e della depurazione, la produzione di rifiuti e la raccolta differenziata, il trasporto pubblico e la mobilità sostenibile. Osservando i singoli ambiti non sorprende di trovare un gruppo consistente di membri dell’Alleanza per il Clima (Ferrara, Lodi, Modena e Reggio Emilia) che si distinguono per quanto riguarda la qualità delle piste ciclabili e la promozione della ciclabilità oltre che per le politiche energetiche.

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